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CAMMINI DI BELLEZZA

5 itinerari alla scoperta dei tesori d'arte sacra di Bergamo

1 / Nel Cuore di Bergamo

Un itinerario nel cuore della storia e della fede della città, che unisce luoghi testimoni di vicende millenarie: la Cattedrale e il suo Museo, il Battistero, la Basilica di Santa Maria Maggiore con il Museo del Tesoro e infine il Tempietto di Santa Croce.

2 / La Via Verde dei Colli

Un percorso che unisce arte e natura, cultura e paesaggi alla scoperta dei colli sui quali si adagia Città Alta. L’itinerario comprende le chiese all’interno delle mura (Sant’Andrea, San Pancrazio, San Lorenzo, San Salvatore, Sant’Agata nel Carmine) e i numerosi luoghi sacri che costellano le alture che cingono
Bergamo Alta: San Rocco in Castagneta, San Vigilio, i santuari di Sombreno e della Castagna, San Rocco in Fontana, San Sebastiano, il Tempio dei Caduti di Sudorno e Santa Grata in Borgo Canale.

3 / La Via dei Silenzi

Un itinerario che bussa alle porte di luoghi solitamente non accessibili, abitati dal silenzio e dalla preghiera. I monasteri di clausura di Matris Domini, San Benedetto e Santa Grata in Columnellis sono oasi di pace nel cuore della città con le loro chiese, scrigni di tesori d’arte preziosi e poco conosciuti.

4 / La Via di Lorenzo Lotto

Un percorso dedicato alle vicende e alle opere di Lorenzo Lotto
nelle chiese della città. A 500 anni dalla permanenza dell’artista
a Bergamo (1513-1526), l’itinerario racconta, di chiesa in 
chiesa, il genio inquieto e la forza innovatrice del pittore veneto più apprezzato nella Bergamo di inizio Cinquecento

5 / La Via del Sacro Contemporaneo

Un itinerario tra città e hinterland che lega alcune delle chiese più significative edificate nel Novecento a Bergamo: dal Tempio
votivo della Pace (1952), alle chiese parrocchiali di Celadina 
(1959) e di Longuelo (1966), dalla chiesa del Cimitero (1965) a quella dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII (2014), fino al nuovo centro pastorale di Cavernago (2018).

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Cattedrale di S. Alessandro Martire

La Cattedrale di Bergamo è dedicata a Sant’Alessandro, patrono della città e della diocesi, di cui racconta la storia millenaria. L’attuale chiesa, costruita sull’antica basilica di San Vincenzo, è stata completata nel 1889 con l’ultimazione della facciata, decorata con sculture dei Santi bergamaschi e sormontata dalla statua dorata di sant’Alessandro, che svetta sulla cupola. La cattedrale custodisce opere dei maggiori artisti bergamaschi: Giovan Battista Moroni, Giovanni Cariani, Andrea Previtali e Andrea Fantoni. Il Duomo conserva, inoltre, la memoria di San Giovanni XXIII.

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Museo della Cattedrale

Il Museo, realizzato dopo una complessa campagna di scavi durati dal 2004 al 2012, racconta le origini e la storia della Chiesa di Bergamo, illustrando le vicende costruttive della Cattedrale, dedicata dapprima a san Vincenzo e successivamente a sant’Alessandro. L’esposizione di preziosi oggetti di arte e liturgia nella sezione dedicata al Tesoro trasmette al visitatore l’atmosfera di sacralità e di bellezza che ha caratterizzato la vita del cuore sacro della città.

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Battistero di S. Giovanni Battista

Luogo che segna il primo passo nella vita di fede, il Battistero è collocato di fronte alla Cattedrale di Bergamo, rimarcando lo stretto legame simbolico e liturgico tra i due luoghi. L’edificio, a pianta ottagonale, presenta una decorazione artistica fortemente simbolica dedicata al tema battesimale: dal pavimento che richiama le acque del fiume Giordano, alla presenza della colomba dello Spirito sulla sommità della cupola, alla statua di San Giovanni nell’atto di battezzare.

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Basilica di S. Maria Maggiore

All’inizio del XII secolo una terribile epidemia di peste dilagava per tutta l’Europa provocando morte e desolazione. I bergamaschi si rivolsero allora alla Madonna chiedendo la sua protezione: la città fu risparmiata e per mantenere fede al voto si diede inizio alla costruzione della Basilica, nel 1137. Fu ancora la devozione dei cittadini ad arricchire la Basilica di numerose splendide opere d’arte: affreschi, arazzi, grandi teleri dipinti, incastonati nella strabiliante decorazione a stucco degli interni. Vero capolavoro il coro intarsiato su disegno di Lorenzo Lotto.

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Museo del Tesoro della Basilica

Il museo si trova all’interno della Basilica nei suggestivi spazi della grande sala del matroneo, dove sono conservate alcune statue, opera dei Maestri campionesi, che facevano parte delle decorazioni esterne. Aperto dal 2017, conserva preziosi oggetti e paramenti commissionati dalla Congregazione della Misericordia Maggiore per la vita liturgica della Basilica.

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Tempietto di S. Croce

Il piccolo edificio sacro di origine medievale posto tra gli uffici della Curia e la Basilica di Santa Maria Maggiore era probabilmente luogo di culto privato per il Vescovo della città. La struttura dell’edificio millenario è rimasta originale; l’interno è decorato da una serie di affreschi della seconda metà del Cinquecento che rappresentano le storie della Santa Croce e dalle immagini dei quattro Dottori della chiesa, sempre ad affresco, eseguiti da Francesco Coghetti alla metà dell’Ottocento.

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Chiesa di S. Grata in Columnellis

Il monastero delle Benedettine di Santa Grata è stato fondato durante l’epoca longobarda; in origine intitolato alla Madonna, assunse il nome attuale poco dopo l’anno Mille, quando vi fu traslato il corpo della Santa. Tra Settecento e Ottocento il monastero fu soppresso per ben due volte e saccheggiato dei suoi beni più preziosi. Per oltre un secolo, dal 1817 al 1930, fu vietata la clausura alle monache, che quindi si dedicarono all’istruzione di giovani fanciulle. Nel 1930 fu reintrodotta la clausura, che perdura tuttora.

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Chiesa di S. Salvatore

I bergamaschi la conoscono come la chiesa dei disperati, per la devozione alla Madonna, qui venerata con il titolo di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù o Signora dei disperati. Di antica fondazione, e più volte rinnovata nel corso dei secoli, la chiesa presenta alcune opere notevoli risalenti a varie epoche: il portale è sormontato da un frammento architettonico di epoca romana; l’interno, ristrutturato nel Cinquecento, ospita lo dipinto di Giovan Battista Tiepolo che raffigura San Giuseppe con Gesù Bambino. 

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Chiesa di S. Agata nel Carmine

Dedicata alla martire Agata, la chiesa venne sconsacrata nel periodo dell’occupazione napoleonica, alla fine del Settecento, e poco dopo riconsacrata aggiungendovi il riferimento al monastero adiacente, che a sua volta era stato soppresso e adibito a carcere. I primi ad occupare l’edificio furono gli Umiliati, poi i frati Militi Gaudenti e a partire dal 1357 i Padri Carmelitani, ai quali succedettero nel 1608 i Padri Teatini. Ogni ordine religioso contribuì alla bellezza di questa chiesa. 

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Chiesa di S. Grata Inter Vites

Il nome rivela la particolarità della sua collocazione, che originariamente era posta tra le vigne, lungo il pendio occidentale dei colli, che si apre a sud come una terrazza sulla pianura, perfetta per la coltivazione dei vigneti. La chiesa è dedicata a Santa Grata, nobildonna romana tra le prime a convertirsi al cristianesimo grazie alla predicazione di Sant’Alessandro. La chiesa, di antica fondazione, fu il primo luogo di sepoltura della Santa e nei secoli fu decorata da importanti artisti come Vincenzo Bonomini, autore del ciclo di scene noto come i Macabri.

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Chiesa di S. Lorenzo alla Boccola

La costruzione originale risaliva al 1044, ma fu distrutta nel XVI secolo in occasione della costruzione delle mura venete, conferendo la titolazione alla vicina porta di accesso alla città fortificata. Riedificata qualche anno più tardi, conserva al suo interno dipinti notevoli come l’Annunciazione di Enea Salmeggia e il Cristo crocifisso di Francesco Zucco. Accanto alla chiesa si trovano l’Oratorio dei Morti, la colonna di San Lorenzo e la Fontana del Lantro.

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Chiesa di S. Pancrazio

La semplice facciata presenta un portale trecentesco in pietra grigia con un bassorilievo che raffigura San Pancrazio, il titolare della chiesa, la Madonna con il Bambino e un Vescovo benedicente, sovrastato da un affresco che rappresenta la Trinità. L’interno, ad aula unica, è modulato da cinque cappelle arricchite da dipinti di Cristofano Allori, Vincenzo Angelo Orelli, Giovan Paolo Cavagna e Jacopo Palma il Giovane.

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Chiesa di S. Andrea Apostolo

Pur presentando una facciata incompleta, questa chiesa è uno scrigno di tesori: al suo interno sono custodite opere pittoriche di autori importanti del Cinque e del Seicento. La chiesa attuale è costruita sui resti di un edificio già ricostruito nel XVI e nel XVII secolo sull’area di una basilica cimiteriale protocristiana.  Conserva notevoli pale d’altare opera di Andrea Previtali, Moretto da Brescia, Francesco Bassano, Enea Salmeggia, Gian Paolo Cavagna, Jacopo Palma il Giovane, Padovanino e Gian Giacomo Barbelli. 

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Chiesa di S. Michele al Pozzo Bianco

Di origini antichissime, la sua dedicazione al Santo guerriero risale ai Longobardi. Sorge su un’antica chiesa fondata nell’VIII secolo e identificata già nel 905 San Michele al Pozzo Bianco, forse per la presenza di un pozzo di marmo bianco. La parte più antica della chiesa è la cripta. Conserva al suo interno una ricca serie di antichi affreschi, dalle scene del Giudizio medievali alle preziose scene della Vita di Maria, opera di Lorenzo Lotto. Una curiosità: è una delle chiese predilette dei bergamaschi per la celebrazione dei matrimoni.

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Monastero Matris Domini

La fondazione risale al 25 marzo 1273, esattamente 750 anni fa.  Le sale più antiche del Monastero dal 2000 ospitano il Museo, che raccoglie una ventina di strappi di affresco che provengono dall’antico refettorio e dalla zona absidale della chiesa antica, sopravvissuti al rifacimento barocco del XVII secolo. Alla fine del Settecento il monastero venne soppresso dai napoleonici e i suoi spazi furono adibiti a caserma. Le suore ritornarono nel 1835 e da allora si dedicano alla preghiera e alla vita contemplativa.

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SEI TESORI
d'arte e di fede

Giovan Battista Tiepolo
Martirio di San Giovanni Vescovo

Cattedrale di Sant'Alessandro Martire

LIl grande artista veneziano Giovan Battista Tiepolo trasforma la grande tela a sua disposizione - l'ultima portata a termine per ornare l'abside della Cattedrale - in un vortice di dramma e di speranza. Il vescovo Giovanni, trafitto a braccia spalancate e già pianto dai fedeli di Bergamo, guida fiducioso il loro e il nostro sguardo verso l'alto, dove un angelo ricorda la vita eterna che attende il santo martire e chiunque segua il suo esempio. La tela fu commissionata a Tiepolo nel 1743 dai canonici della Cattedrale per concludere in grande stile il ciclo dedicato a sette santi concittadini che decora l'abside della chiesa.

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Lorenzo Lotto 
Storie della Vergine

Chiesa di San Michele al Pozzo Bianco

La chiesa di San Michele al Pozzo Bianco è un autentico scrigno di arte e di storia. Sulle sue pareti trovano spazio alcuni affreschi considerati tra i più antichi della provincia bergamasca, insieme alle celebri Storie della Vergine, dipinte da Lorenzo Lotto poco prima della sua partenza da Bergamo. Il percorso ripercorre i secoli attraverso l’osservazione degli affreschi che decorano le pareti della chiesa e della cripta, rivolgendo uno sguardo attento all’intervento del Lotto e alla sua pittura capace di unire divino e umano.

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Vincenzo Bonomini
Macabri

Chiesa di Santa Grata Inter Vites

I Macabri sono scheletri vestiti come persone viventi che compiono azioni quotidiane, realizzati utilizzando come modelli gli abitanti della Borgo Canale di inizio Ottocento: oltre la sorpresa che ancora oggi colpisce lo spettatore, queste tele rivelano una sottile ironia del pittore e genera in chi le osserva una profonda riflessione sul proprio destino. Anche il Bonomini si raffigurò nei panni di pittore, affiancato dalla figlia e dal garzone. Partendo dall'antico tema della "danza macabra", Vincenzo Bonomini esorcizza la più grande paura dell'uomo, unendo nello stesso destino ogni categoria umana (dal carpentiere ai frati in preghiera; dalla coppia campagnola agli sposi borghesi, fino al soldato tamburino della Repubblica Cisalpina). L'osservazione di questi sei dipinti invita a dare valore a ogni azione, nella consapevolezza della brevità e della fragilità della vita terrena.

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Alessandro Bonvicino detto il Moretto
Madonna in trono col Bambino tra i Santi Eusebia, Andrea, Domno e Domneone
Chiesa di Sant'Andrea

Può la leggenda di tre "Beati Martiri" mai esistiti e confusi con tre cittadini di Bergamo di "Bonae Memoriae", nata nel Quattrocento dall'interpretazione errata delle lettere B.M. di un'iscrizione tombale, contribuire a definire lo stile di un maestro del Rinascimento? E' proprio ciò che avviene in questa pala del Moretto, destinata nel 1537 all'altare maggiore della chiesa di via Porta Dipinta, dove sullo sfondo di rovine classiche, in un'atmosfera composta ed elegante, va in scena una Sacra Conversazione tra la Madonna, Andrea apostolo e i santi Domno, Domneone ed Eusebia. Lo sguardo indugia su un dettaglio che dimostra la maestria del pittore: il bacile con le pere ai piedi del trono di Maria, una natura morta ante litteram.

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Alvise Vivarini
Cristo in pietà fra due angeli
Museo della Cattedrale

Proveniente da un polittico disperso realizzato da Alvise Vivarini nella seconda metà del Quattrocento per la chiesa dell'Immacolata di Martinengo, la piccola tavola ci invita a contemplare il mistero della Passione e della morte di Cristo, osservando direttamente il suo corpo martoriato e disteso nel sepolcro, ma che si offre al nostro sguardo come una reliquia. Il compianto del fedele si unisce a quello dei due angeli, silenzioso e composto, sullo sfondo della Croce e di un drappo scuro.

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Jacopino Scipioni
Ancona dell'Immacolata

Chiesa di Sant'Agata nel Carmine

Dedicata a sant’Agata, la chiesa venne sconsacrata nel periodo dell’occupazione napoleonica, alla fine del Settecento, e poco dopo riconsacrata aggiungendovi il riferimento al monastero adiacente, che a sua volta era stato soppresso e adibito a carcere. La facciata è priva di decorazioni, ma suo interno si possono ammirare numerose opere d’arte, tra cui spicca l’ancona dell’Immacolata, preziosa opera lignea di Jacopino Scipioni, che proviene dal convento di San Francesco. Alle pareti si trovano dipinti di Salmeggia, Zucco e Previtali. Notevole anche la cappella progettata dall’architetto Filippo Juvarra.

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